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RITROVAMENTO NUMERO: 290
Ubicazione: Piazza di San Giovanni/ *via dell'Arcivescovado*, Firenze
Tipologia di ritrovamento: Strutture per il culto 
Precisazione tipologica: Complesso Episcopale 
Definizione: Episcopio / Vescovado 
Descrizione breve:
Episcopio
 
   
Cronologia Inizio: Età Romana   V secolo d.C.
Cronologia Fine: Età Contemporanea    
   
Data Compilazione: 13/08/2007 
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Il primo documento che attesta l'edificio è del'897 (un placito emesso "in domum episcopii ipsius civitatis, eius in atrio, ante basilica Sancti Iohanni Batista"). Secondo i documenti che citano la domus del vescovo nel X e XI secolo, il palazzo aveva un atrio (attestato nel 967), una lobia major (una loggia maggiore, attestata nel 1038, che ne sottintende un'altra minore) ed un giardino (attestato nel 1092, cfr. DAVIDSOHN 1968: 1244). Almeno dalla fine del IX secolo, quindi, il palazzo si doveva trovare dentro la città e presso la chiesa di S.Giovanni (dedicazione che poteva riferirsi anche alla basilica). Integrando le informazioni della documentazione con la pianta dell'ala orientale del vescovado demolita (cfr. BARLETTI 1989: 160; OREFICE 1986: 178), è possibile riconoscere un nucleo più antico dell'edificio, poi 'inglobato' dalle ristrutturazioni medievali e moderne. Si tratta di una struttura parzialmente conservata nella forma del piano terreno dell'edificio moderno e che pare essere stata 'ridotta' per lasciare più spazio al battistero in un momento non precisabile con sicurezza (forse durante i rifacimenti del Dosio, nel XVI secolo). Sotto questa struttura, gli scavi hanno riportato alla luce i probabili resti di un ambiente liturgico e di una torre. Il limite orientale dell'edificio non è desumibile dalla documentazione archeologica, ma potrebbe essere stato impostato su uno dei muri che delimitavano un corridoio delle terme romane, presso un pozzo di probabile realizzazione altomedievale. Secondo questa 'rilettura' dei dati, l'episcopio più antico potrebbe essere stato un edificio di forma rettangolare misurante circa 19x9 metri, con una torre posta sul limite settentrionale, presso le mura. I muri perimetrali e le fondazioni dell'edificio erano in pietra e riutilizzavano anche porzioni delle strutture romane sottostanti. L'edificio doveva essere articolato in due piani. Al piano terreno vi era una piccola cappella e, forse, alcuni ambienti di servizio. Al primo piano, vi dovevano essere gli ambienti del vescovo con una sala per i ricevimenti. Lo spazio che divideva l'edificio dalla strada potrebbe essere stato occupato da un atrio, poi divenuto una delle lobia attestate nei documenti di XI secolo. Un'altra loggia potrebbe essere stata realizzata anche sul lato orientale, verso l'ecclesia Sancti Iohanni (basilica o battistero?). In quest'area, inoltre, vi doveva essere un giardino, che si estendeva anche lungo le mura altomedievali. Nel corso dei secoli XI-XIII il palazzo del vescovo conobbe importanti modifiche. Il palazzo fu sede di importanti 'placiti' e giudizi per tutto l'XI secolo (MANARESI 1956: 89 e ss.; PIATTOLI 1938: 213). Nel 1105 un documento cita il “palatium vetero de domui S.Iohannis” e nel 1129 un investitura ebbe luogo nella chiesa di S.Salvatore “iuxta palatium S.Iohannis” (DAVIDSOHN 1968: 424, nt. 2). Probabilmente, tra la fine dell'XI secolo e la prima metà del XII secolo, venne ampliato il vescovado ad occidente oltre la via, occupando l'area a nord della chiesa di S. Salvatore. Tra la seconda metà del XII secolo ed il secolo successivo i palazzo si ampliò anche verso settentrione, inglobando le strutture della porta romana che rimasero comunque ancora visibili (nel 1309, ad esempio, è attestata una “turrem rotundam dicti episcopatus”, cfr. DAVIDSOHN 1908: IV, 507). Sulla strada e verso il San Giovanni si formarono una serie di botteghe che occuparono gran parte del piano terreno dell'ala orientale del vescovado (IBIDEM: 506-509). A seguito di un grande incendio (1533) l'edificio fu ristrutturato dal Dosio. L'ala orientale dell'edificio fu demolita nel 1895. Nei rapporti settimanali del Corinti troviamo varie informazioni riguardo l'episcopio: 19-25 nov. 1894: "L'altra parte, forse più antica, dell'episcopio, ma più manomessa, specialmente per la riduzione fattane dal Dosio, è quella che si estendeva verso S. Giovanni, la quale doveva protrarsi sulla piazza attuale al di là della facciata stessa del Dosio. È evidente che l'antico episcopio ha avuto il suo nascimento direttamente sopra costruzioni romane, delle quali ha conservato in pianta l'andamento dei muri, e in elevazione una qualche traccia dei muri stessi." 3-9 dic. 1894: " Nel palazzo arcivescovile è stata vuotata la finestra bifora, già ivi scoperta, e sono state fatte due fotografie dalla parte interna della medesima". 22-28 aprile 1895: "Condotte le demolizioni del Palazzo Arcivescovile pressoché al suolo, e rimasto in piedi il muro dell'antico episcopio, accen¬nato nel precedente rapporto, se ne è fatta scalcinare la parte inferiore e spogliare dai rimpelli, che ne ragguagliavano la superficie. Si è osservato esser questo non altro che il residuo di un getto di smalto, scartato e ridotto allo spessore di un muro. Questo getto di smalto investe dei muri aventi nascimenti da un piano inferiore al suolo medioevale; giunge all'altezza di m. 1.70 sopra l'impiantito della bottega nella quale si trovava e di m. 3.50 circa sul piano della strada romana scoperta sotto la Via dello Arcivescovado. Al di sopra di questo smalto si eleva con due riseghe un muro che ha la faccia esterna volta ad occidente, ed è limitato a mezzogiorno da un angolo, che accenna il protarsi dell'edificio sulla attuale Piazza del Duomo. Nel muro stesso si apre una porta la cui soglia determina un piano che non ha alcuna relazione col fabbricato ridotto dal Dosio, né con quello che l'ha preceduto, e che può quindi ritenersi di epoca anteriore." 1-7 luglio 1895: "Esso (il muro di fondazione delle mura romane) servì di fondazione al muro della facciata di tramontana dell'antico episcopio." 29 luglio -4 agosto 1895: " Proseguito lo scavo sulla Piazza del Duomo al di là della facciata del demolito palazzo arcivescovile, è venuto in luce un pavimento a musaico romano di una stanza, che misura, da tramontana a mezzogiorno, m. 4.86. Vi sono tuttora in posto parte dei muri della stanza cui il detto pavimento si riferisce, sopra i quali e sull'impiantito stesso si trovano gettati degli smalti di fondazione di muri, i quali appartenevano a un antico edificio medioevale, che si protraeva al di là della facciata del demolito palazzo, e si ergevano da un piano superiore a quello della piazza attuale." 16-22 sttembre 1895: "Si è lavorato a disfare un largo e grosso smalto e alcuni muri medioevali dell'Episcopio, che investivano una parte delle terme." A proposito dell'ambiente 11 delle terme sottostanti, dal rapporto settimanale del 30 sett.-6 ottobre 1895 si legge: "I muri di questa stanza ( amb. 11) si trovano rasati al piano di 95 cent. Circa, sopra al pavimento di embrici (delle terme). Da questo piano si elevano le prime costruzioni medioevali. A questo piano corrispondeva un pavimento, formato alla rinfusa con lastre greggie di pietra e con frammenti di lastre di marmo. Nello strato di terreno di scarico compreso fra il pavimento romano e quello medioevale si sono trovati frammenti di anfore, di vasi e di altri materiali di cotto, dei marmi corniciati, alcuni frammenti di vetro etc." Sempre riguardo un altro povero pavimento, forse medievale, nel rapp. 21-27 ottobre 1895: "Nella stanza stessa, a 70 cent., sopra il detto pavimento (ambiente 15), se n'è trovato un altro di povera costruzione." Riguardo l'ambiente medievale absidato rinvenuto sopra le terme (ambiente liturgico??), il rapporto del 4-10 nov. 1895: "Frattanto, all'unico uomo rimasto ora a lavorare nello scavo, si è fatto demolire un muro medioevale, dello spessore di 55 centimetri, la cui pianta, a ferro di cavallo, misurava esternamente, in larghezza, m. 2.60. Il muro era circoscritto da uno smalto, della larghezza di 80 cent., e questo ha un altro smalto simile, della larghezza di 70 centimetri. Disfatti il muro e il primo giro di smalto, si è trovato, al di sotto di questi, una specie di cassetta, formata di mattoni e pietre murate a secco. Tutto questo corrispondeva sul lato di mezzogiorno della stanza termale dichiarata nel rapporto di n. 69."
Rif. bibliografico Bibliografia Pagine  
BARLETTI 1989
BARLETTI E., 1989, Il Palazzo Arcivescovile di Firenze. Vicende architettoniche dal 1533 al 1895, Firenze.
 
MAETZKE GA. 1996
MAETZKE GA., 1996, L’episcopio: testimonianze archeologiche dai vecchi scavi in piazza S. Giovanni, in CARDINI D. (a cura di), 1996, Il bel San Giovanni e Santa Maria del Fiore. Il centro di religioso di Firenze dal Tardo Antico al Rinascimento, Firenze. pp. 179-201
 
OREFICE 1986
OREFICE N., 1986, Rilievi e memorie dell'antico centro di Firenze : 1885 – 1895, Firenze.
187 e ss.  
 

 

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