ArcheoFi
Portale delle indagini archeologiche a Firenze

  

RITROVAMENTO NUMERO: 97
Ubicazione: Piazza del Duomo/Duomo, Firenze
Tipologia di ritrovamento: Strutture per il culto 
Precisazione tipologica: Edificio Di Culto 
Definizione: Basilica paleocristiana/Chiesa di S.Reparata 
Descrizione breve:
Basilica Paleocristiana urbana lunga 52 e larga 25 metri. Situata al di sotto dell'attuale Duomo di S.Maria del Fiore.
 
   
Cronologia Inizio: Età Romana   V secolo d.C.
Cronologia Fine: Età Medievale   XIV secolo d.C.
   
Data Compilazione: 12/07/2005 
Link alla Mappa:  
Basilica paleocristiana che riutilizza alcuni muri preesistenti appartenenti agli edifici romani presenti nell'area. Si tratta di un’edificio lungo 52 metri (di cui si conserva una porzione dei muri laterali di 39 metri) , con 14 colonne per lato, largo circa 25 metri, caratterizzato da una navata centrale e navatelle con rapporto di 2:1, pavimentato a mosaico. Forse la chiesa aveva probabilmente anche un atrio davanti alla facciata, attestato poi durante l'altomedioevo (MAETZKE 1996: 191; si tratta di un muro trovato davanti alla facciata costruito con materiali di recupero e appoggiato sui pavimenti e lastrici romani). I muri perimetrali della chiesa erano stati in gran parte ricostruiti in epoche successive, ma nella parte orientale del muro esterno settentrionale si era conservata la muratura originaria; scrive Toker: “si nota un certo ritmo dei blocchi di pietra serena, che sono alti da 14 a 20 cm, e lunghi da 25 a 29 cm. Questi formavano file alterne di pietre alte e basse, con un sottile strato di mattoni ogni due file”( TOKER 1975: 177). Le basi delle colonne erano realizzate in pietra serena, mentre i fusti erano costruiti in conci di pietra. Il mosaico copriva tutto il pavimento della chiesa tranne il corridoio centrale della navata principale (occupato forse da una solea rialzata, poi rimossa). I caratteri stilistici del mosaico rimandano ad ambienti ravennati o africani di V secolo, sebbene alcune parti facciano pensare ad una conclusione del pavimento musivo nel VI secolo (FARIOLI 1974). Il mosaico riporta l’elenco dei personaggi che contribuirono alla realizzazione del tappeto musivo (ogni nome è seguito dalla misura in piedi del tappeto musivo pagato). La collocazione cronologica precisa della basilica è sempre stata una questione controversa. Il Toker, archeologo responsabile dello scavo tra il 1970 ed il 1974, datò la realizzazione della chiesa in periodo Teodoriciano (490-526), quando la città avrebbe attraversato un periodo di stabilità sotto il regno del re goto (TOKER 1976: 157-167, MOROLLI 1994: 95). Il Morozzi, Soprintendente ai Monumenti, che sovrintese allo scavo tra il 1965 ed il 1973 e che dette l’incarico di archeologo responsabile al Toker, era convinto che la chiesa fosse stata realizzata tra la fine del IV ed il V secolo in base al rinvenimento di una moneta coniata nel IV secolo nel sottile strato del tappeto musivo (MOROZZI et alii 1974: 8). Herrmann, che aveva scavato la parte settentrionale del Duomo, datò la chiesa alla prima metà del V secolo, in base al riempimento di una piccola fogna d’epoca romana posta appena a nord della basilica (il riempimento conteneva ceramica “databile non oltre il Quattrocento”ed una moneta di Valentiniano I, cfr. HERRMANN 1974: 97). Nel 1996, poi, uscì un volume curato da Domenico Cardini (CARDINI D. (a cura di) 1996) il quale, riprendendo opinioni di vari studiosi, considerava la chiesa all’interno del progetto di un grande complesso episcopale, comprendente anche il battistero ed il palazzo vescovile, la cui costruzione sarebbe iniziata tra la fine del IV e l’inizio del V secolo per terminare nel VI secolo, prima delle guerre greco gotiche (sebbene la realizzazione del mosaico potrebbe essere durata, secondo l’Autore, anche nella seconda metà del VI secolo). Secondo Cardini la basilica sarebbe stata comunque finita dopo il battistero, circa un secolo dopo (CARDINI D. 1996a: 43). Le prime grandi ristrutturazioni della chiesa paleocristiana furono eseguite in epoca carolingia-ottoniana (TOKER 1975: 181; CARDINI D. 1996b: 132). Quasi tutti gli Autori sono concordi nel datare il rifacimento dell’abside al IX secolo, ricollegandolo alla consacrazione di un nuovo altare dedicato a S.Reparata ad opera di Andrea, vescovo tra l’870 e l’890 circa. La nuova abside della chiesa scendeva molto più della precedente per la creazione di una cripta e di un presbiterio rialzato (TOKER 1975: 182). Nel medesimo periodo furono probabilmente realizzate due torri ai lati della nuova abside. Secondo Cardini, in questo periodo fu realizzata anche la cappella meridionale che custodiva una cripta-sacello a “T”. Durante l'XI secolo la chiesa del Capitolo vescovile fu sottoposta ad un importante progetto di restauro e ampliamento (TOKER 1975; CARDINI 1996b; NENCI 1996; NENCI 2001). Lo scavo eseguito negli anni '60-'70 del secolo scorso ha evidenziato che le vecchie colonne che sostenevano le navate della chiesa furono sostituite da 7 grossi pilastri per lato. Questa modifica permise di aumentare l'altezza della chiesa (CARDINI 1996b: 145). Inoltre fu steso un nuovo piano pavimentale composto in materiali differenti nelle varie parti della chiesa (NENCI 2005: 283). I maggiori cambiamenti riguardarono l'introduzione del transetto che comportò la creazione della cappella laterale settentrionale, posta a ridosso delle mura della città, e la sistemazione di quella meridionale occupata ancora dal sacello a croce di origine altomedievale. Inoltre, furono aggiunte delle piccole absidi laterali 'scavate' nei basamenti delle torri al lato dell'abside maggiore (l'attribuzione di queste absidiole all'XI secolo è stato fatto per confronti con tipologie cluniacensi, cfr. per tutti NENCI 2001: 180-181; TIGLER 2006: 132-133; forse la torre meridionale venne demolita, cfr. CARDINI 1996b: 146). La facciata fu dotata di un ampio portico: le fondazioni di 9 pilastri appartenenti al porticato sono state rinvenute nello scavo della piazza. Il campanile in facciata, citato anche dai documenti, fu forse realizzato nel medesimo periodo, sebbene i suoi resti non siano mai stati rinvenuti. Secondo Toker la prima chiesa romanica aveva una cripta estesa solo sotto la navata centrale (ad ‘oratorio’), mentre in seguito (probabilmente nel XIII secolo) la cripta fu estesa sotto le navate laterali. Nel XIII secolo furono apportate modifiche anche alle cappelle laterali: il pavimento di quella meridionale fu rialzato e uniformato alla quota della copertura del sacello, mentre in quella settentrionale fu inserito un sacello a croce simile all'altro, ma più piccolo (NENCI 2005: 285). Sempre nel XIII secolo furono inserite una serie di tombe nello spessore della muratura della parete meridionale (TOKER 1975: 189). Una tomba in laterizio è stata rinvenuta anche nella parete settentrionale della chiesa (NENCI 2005: 285). In un periodo posto tra il 1294 ed i 1296 iniziarono i lavori per la costruzione della nuova cattedrale della città, il cui progetto fu affidato dal Comune ad Arnolfo di Cambio. L'inizio dei lavori non significò la fine della vecchia S.Reparata che continuò ad essere officiata sino al 1375, sebbene fu progressivamente 'adattata' al crescere del nuovo Duomo (vedi fig. ##, affresco del Bigallo). Nel corso della prima metà del XIII secolo fu realizzata una nuova pavimentazione che innalzava il piano di calpestio di S.Reparata di oltre un metro (in alcuni tratti anche 2 metri), cancellando la maggior parte delle strutture della vecchia chiesa (NENCI 2005: 280-281). Dal 1375, di S.Reparata rimase solo un sacello sotterraneo che altro non era che la parte absidale della chiesa. Da questo sacello partirono le indagini nel 1965.
Rif. bibliografico Bibliografia Pagine  
CARDINI D. 1996a
CARDINI D., 1996a, Fondazione del centro religioso: ipotesi sull’impianti tardo antico, in D. CARDINI, (a cura di), Il bel San Giovanni e Santa Maria del Fiore. Il centro di religioso di Firenze dal Tardo Antico al Rinascimento, Firenze, 1996, pp. 29-47.
 
CARDINI D. 1996b
CARDINI D.,  1996, Ipotesi sulle fasi trasformative del Centro religioso dalla cinta carolingia alla sua sostituzione, in Cardini D., (a cura di), 1996, Il bel San Giovanni e Santa Maria del Fiore. Il centro religioso di Firenze dal Tardo Antico al Rinascimento, Firenze, pp. 129-157
 
FARIOLI 1974
FARIOLI R., 1974, I mosaici pavimentali paleocristiani della cattedrale di Firenze, Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana, Trieste, 1974, pp. 373-389.
 
MAETZKE 1977
MAETZKE G., 1977, Considerazioni sugli scavi di piazza del Duomo di Firenze, in Scritti di storia dell’arte in onore di Ugo Procacci, Milano, vol.1, pp.55-60.
45 e ss.  
MAETZKE 1996
MAETZKE G., 1996, Il cimitero alto medievale e medievale, in CARDINI D. (a cura di), 1996, Il bel San Giovanni e Santa Maria del Fiore. Il centro di religioso di Firenze dal Tardo Antico al Rinascimento, Firenze., pp. 191-201
191  
MOROZZI ET AL. 1974
MOROZZI G., TOKER F., HERRMANN J., 1974, S. Reparata. L'antica Cattedrale Fiorentina, Firenze.
 
NENCI 1996
NENCI C., 1996, Gli scavi nella piazza e all’interno del Battistero e del Duomo, in ROCCHI C. de Y. G. (a cura di), 2006, S. Maria del Fiore: teorie e storie dell'archeologia e del restauro nella città delle fabbriche arnolfiane, Firenze, pp. 15-26.
 
NENCI 2001
NENCI C., 2001, Dall’archeologia all’architettura: aspetti e problemi della cattedrale romanica di S.Reparata, in VERDON T., INNOCENTI A. (a cura di), 2001, La cattedrale e la città, Atti del convegno in occasione del VII centenario della fondazione di S.Maria del Fiore (Firenze 1997), Firenze, pp. 175-191.
 
NENCI 2005
NENCI C., 2005, San Pier Scheraggio: le fonti documentarie e iconografiche, le ricerche e gli studi, in SALVINI M. (a cura di), 2005, San Pier Scheraggio gli scavi archeologici nell'ala di levante degli Uffizi, Firenze, pp. 29-47.
 
TOKER 1975
TOKER F., 1975, Scavi nel complesso altomedievale di Santa Reparata sotto il duomo di Firenze, «Archeologia Medievale», II, pp. 161-190.
161-190  
 

 

Credits

Copyright 2013